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Nell’era digitale in cui viviamo, il numero di informazioni a cui possiamo accedere ogni giorno cresce in maniera esponenziale.

Tuttavia, man mano che questa mole di dati continua a espandersi, la sua complessità rende sempre più difficile estrarre nuova conoscenza significativa

In questo contesto emerge un concetto rivoluzionario: il Knowledge Graph.

Una straordinaria innovazione progettata per affrontare questa sfida, che ci consente di organizzare, interpretare e sfruttare al meglio l’enorme ricchezza di informazioni disponibili.

Ma che cos’è un Knowledge Graph?

In termini semplici, è un modo strutturato e interconnesso di rappresentare la conoscenza umana. 

È come una gigantesca mappa concettuale, che collega idee, concetti, entità e relazioni

Grazie a questa modalità, le macchine riescono a comprendere il contesto e le connessioni tra le informazioni, senza limitarsi a eseguire una semplice memorizzazione delle stesse.

Ma perché diventa importante avere una rappresentazione strutturata della conoscenza?

In un’era in cui l’informazione abbonda – sia sul web che nelle reti aziendali – ci troviamo di fronte a una realtà in cui la quantità di dati disponibili sembra sfuggire al nostro controllo.

Questa abbondanza porta con sé una sfida fondamentale: come possiamo trasformare il mare di dati in una risorsa fruibile e significativa? 

È per questo che abbiamo la necessità di rappresentare in modo strutturato la conoscenza

Senza uno schema organizzativo, la ricchezza di informazioni rischia di diventare caotica e difficile da interpretare.

In altre parole, è come cercare di navigare in un vasto oceano senza una mappa chiara. 

Ed è per questo che la struttura fornita dai Knowledge Graph diventa fondamentale, aiutandoci a dare un senso ai dati e a trarne nuove intuizioni significative.

I Knowledge Graph rivestono un ruolo cruciale già in diversi ambiti, come:

  • Ricerca semantica
    Un Knowledge Graph consente ai motori di ricerca di comprendere il significato di parole chiave e restituire risultati rilevanti. Ciò migliora notevolmente l’esperienza degli utenti online, consentendo loro di trovare informazioni pertinenti più rapidamente.
  • Elaborazione del linguaggio naturale
    Nell’ambito dell’elaborazione del linguaggio naturale (NLP), un Knowledge Graph permette di comprendere il significato delle parole e delle frasi, rendendo possibile rispondere a domande complesse in modo più accurato.
  • Intelligenza Artificiale e apprendimento automatico
    I Knowledge Graph sono alla base di molte applicazioni di Intelligenza Artificiale e apprendimento automatico. Consentono alle macchine di apprendere dai dati in modo significativo, identificando relazioni e pattern nascosti.

Knowledge Graph: fondamenti

I Knowledge Graph sono rappresentazioni strutturate della conoscenza umana. 

Immaginali come una gigantesca rete interconnessa di dati, dove entità, concetti e relazioni sono i mattoni fondamentali. 

A differenza dei database tradizionali o delle liste di dati, i Knowledge Graph si concentrano sulle connessioni tra le informazioni tanto quanto sulle informazioni stesse.

Ed è per questo che l’importanza dei Knowledge Graph risiede nel potenziale di trasformare dati disorganizzati in conoscenza significativa, permettendo di:

  • Comprendere il contesto
    I Knowledge Graph consentono di catturare il contesto in cui le informazioni sono collocate. In questo modo una macchina può non solo memorizzare fatti, ma anche capire come sono collegati a eventi, luoghi, persone o altre informazioni.
  • Effettuare una ricerca semantica avanzata
    Grazie alla struttura ricca e interconnessa, i motori di ricerca possono fornire risultati molto più pertinenti. Ad esempio, se cerchi “Mona Lisa”, un Knowledge Graph può mostrarti non solo l’immagine del famoso dipinto, ma anche informazioni sulla sua storia, l’artista e il periodo storico.
  • Migliorare l’elaborazione del linguaggio naturale
    Nei sistemi di elaborazione del linguaggio naturale, i Knowledge Graph permettono alle macchine di comprendere il significato delle parole e delle frasi in modo più sofisticato, e di rispondere a domande complesse.
  • Sviluppare l’apprendimento automatico avanzato
    Le applicazioni di Intelligenza Artificiale (AI) e di Machine Learning (ML) traggono vantaggio dai Knowledge Graph, migliorando la precisione delle previsioni e scoprendo nuove correlazioni tra i dati.

Per visualizzare un Knowledge Graph immagina una serie di nodi e di archi che si intrecciano

I nodi rappresentano entità o concetti, come “Einstein”, “Teoria della relatività”, “Nobel”, mentre gli archi rappresentano le relazioni tra i nodi. 

Ad esempio, un arco potrebbe collegare “Einstein” e “Teoria della relatività” con la relazione “È l’autore di”

Questa struttura consente ai sistemi di Intelligenza Artificiale di navigare attraverso il grafo, seguendo le connessioni per recuperare informazioni e comprendere il contesto.

Per capire la storia e l’evoluzione dei Knowledge Graph è bene fare un tuffo nel passato. 

L’idea alla base dei Knowledge Graph affonda le radici nell’ambito della rappresentazione della conoscenza, sviluppandosi poi nel mondo dell’Intelligenza Artificiale.

Tuttavia, la concezione moderna è fortemente influenzata dalle teorie della semantica che si sono evolute nel corso del tempo.

Negli anni ‘60 e ‘70, la teoria delle reti semantiche rappresentava un passo iniziale nella strada verso i Knowledge Graph. 

I ricercatori stavano cercando modi per rappresentare la conoscenza umana in modo strutturato e comprensibile alle macchine, e le reti semantiche erano un tentativo di farlo, collegando concetti attraverso relazioni.

L’evoluzione più significativa si è però verificata nel 2012, quando Google ha creato il suo “Google Knowledge Graph”. 

Questo è stato un punto di svolta fondamentale nell’uso dei Knowledge Graph a livello di consumo di massa, in quanto Google ha introdotto una struttura di dati altamente interconnessa per migliorare i risultati di ricerca e fornire informazioni contestuali direttamente nella pagina dei risultati.

I Knowledge Graph rappresentano una naturale evoluzione del tentativo umano di rappresentare e sfruttare la conoscenza. 

Da umili inizi con le reti semantiche, oggi sono diventati una parte essenziale del mondo digitale, migliorando la nostra capacità di trovare informazioni pertinenti, comprendere il contesto, e sfruttare appieno il potenziale della conoscenza umana. 

Knowledge Graph: componenti

Per comprendere a fondo il funzionamento dei Knowledge Graph, è essenziale esaminarne i componenti fondamentali

Come prima cosa, analizziamo due elementi chiave all’interno di questi grafi strutturati: le entità e i concetti.

Entità

Nell’ambito di un Knowledge Graph, un’entità rappresenta un oggetto o un concetto del mondo reale.

Queste entità possono essere persone, luoghi, oggetti, eventi, concetti astratti, o qualsiasi altra cosa che possa essere identificata e descritta.

Ad esempio, “Albert Einstein”,  “La Torre Eiffel” e “Teoria della Relatività” sono entità.

Concetti

I concetti sono categorie o classi di entità che condividono caratteristiche o attributi comuni.

Ad esempio, “Scienziato”, “Monumento” e “Teoria scientifica” sono esempi di concetti.

Nel Knowledge Graph le entità sono rappresentate come nodi all’interno del grafo. 

Ogni nodo è un punto che rappresenta un’entità specifica. 

Gli archi (o relazioni) collegano questi nodi per indicare le connessioni tra le diverse entità.

Immagina di avere un Knowledge Graph che tratti dell’arte e degli artisti. 

In questo grafo, “Leonardo da Vinci” sarebbe rappresentato come un nodo, “Mona Lisa” come un altro nodo, e così via. 

Questi nodi sarebbero interconnessi da archi per denotare le relazioni: ad esempio, un arco che collega “Leonardo da Vinci” a “Mona Lisa” potrebbe rappresentare la relazione “Ha dipinto”.

Relazioni

Le relazioni svolgono un ruolo cruciale all’interno dei Knowledge Graph, in quanto collegano le entità tra loro in modo significativo.

Senza le relazioni avremmo solo una lista di entità, priva di contesto e significato. 

Con le relazioni, invece, siamo in grado di stabilire connessioni, riconoscere modelli, e scoprire informazioni nascoste.

Ecco perché le relazioni sono cruciali:

  • Contesto e significato
    Le relazioni forniscono contesto alle entità. Ad esempio, collegando “Albert Einstein” alla relazione “Ha sviluppato la teoria della relatività”, sappiamo che Einstein è l’autore di quella teoria, il che fornisce significato alle informazioni.
  • Navigazione nei dati
    Le relazioni consentono ai sistemi tecnologici di navigare in modo più intelligente tra le informazioni, seguendo gli archi da un’entità all’altra per scoprire informazioni correlate.
  • Estrazione di conoscenza
    Le relazioni permettono l’estrazione di conoscenza più profonda dai dati. Attraverso l’analisi delle relazioni, è possibile scoprire tendenze, correlazioni e informazioni implicite.

Nel vasto panorama dei Knowledge Graph, esistono numerose relazioni, ognuna delle quali serve a un determinato scopo.

Ad esempio “È un genitore di”, collega individui a loro figli o figlie: “Marie Curie è un genitore di Irène Joliot-Curie”.

Oppure “Ha scritto”, che collega autori ad opere da loro create: “George Orwell ha scritto 1984”.

Oppure ancora, “Situato a”, che connette luoghi geografici a posizioni specifiche: “La Statua della Libertà è situata a New York”.

Questi esempi illustrano come le relazioni aggiungano valore al Knowledge Graph, permettendo una migliore comprensione delle connessioni tra le informazioni

Ogni Knowledge Graph può avere un insieme unico di relazioni, adattato al suo specifico dominio o obiettivo.

Knowledge Graph: utilizzi pratici

Come detto in precedenza, uno dei più noti e influenti esempi di utilizzo dei Knowledge Graph è il “Google Knowledge Graph”

Questo strumento è stato introdotto dall’azienda di Mountain View per migliorare l’esperienza di ricerca e offrire risultati più pertinenti e informativi.

Il “Google Knowledge Graph” è il cuore della ricerca semantica di Google, ed è stato progettato per comprendere meglio le intenzioni degli utenti quando effettuano ricerche.

Oltre all’uso di rilievo nel campo della ricerca, i Knowledge Graph trovano applicazione in una vasta gamma di settori, contribuendo a migliorare l’organizzazione e la comprensione della conoscenza in contesti diversi. 

Nella medicina e nell’assistenza sanitaria, i Knowledge Graphs creano interconnessioni tra i pazienti per migliorare la gestione delle cure e la condivisione di informazioni tra i professionisti sanitari.

Inoltre, supportano la diagnosi delle malattie attraverso l’analisi dei dati medici e delle relazioni tra sintomi e trattamenti.

Nella ricerca farmaceutica, i Knowledge Graphs identificano i nuovi farmaci tramite la comprensione delle interazioni tra i principi attivi e pazienti.

Nel settore del commercio online, migliorano l’esperienza di acquisto con raccomandazioni personalizzate, utilizzando le preferenze passate degli utenti e le informazioni sui prodotti, e suggerendo articoli pertinenti.

Nei social media, rilevano connessioni tra persone, gruppi e interessi comuni, e suggeriscono contenuti, amici o pagine in base ai comportamenti degli utenti.

Nel settore finanziario, migliorano la gestione dei dati e la valutazione dei rischi, identificando le connessioni tra le variabili finanziarie per valutare il rischio, prevedendo le tendenze di mercato.

Inoltre, aiutano a gestire i portafogli di investimento in modo più informato, prendendo in considerazione la relazione tra asset finanziari.

In ambito scientifico, i Knowledge Graph organizzano la conoscenza in settori come la fisica, la biologia e la chimica, per accelerare la ricerca e facilitare la scoperta di nuove informazioni.

Ma è con l’Intelligenza Artificiale che i Knowledge Graph stanno facendo la differenza, consentendo alle macchine di acquisire e utilizzare la conoscenza in modo più avanzato, migliorando le prestazioni dei modelli di apprendimento automatico.

Knowledge Graph: vantaggi e sfide

L’adozione dei Knowledge Graph offre una serie di vantaggi significativi in un’ampia gamma di contesti. 

Questi vantaggi contribuiscono a migliorare la gestione della conoscenza, l’accesso ai dati, e la comprensione delle informazioni. 

  • Ricerca semantica migliorata
    Nei motori di ricerca, l’uso dei Knowledge Graph migliora la precisione dei risultati, fornendo informazioni pertinenti e contestuali agli utenti, i quali possono ricevere risposte immediate alle loro domande grazie alla comprensione semantica delle richieste.
  • Comprensione del linguaggio naturale
    I Knowledge Graph migliorano la capacità delle macchine di capire il linguaggio naturale, rendendo possibili conversazioni più fluide e interazioni più intuitive con chatbot, assistenti virtuali e sistemi basati sull’AI.
  • Connettività dei dati
    I Knowledge Graph consentono l’integrazione di dati provenienti da diverse fonti e in diversi formati, creando una vista unificata della conoscenza. Identificano relazioni tra dati che potrebbero non essere ovvie a prima vista, portando a nuove intuizioni e scoperte.
  • Apprendimento Automatico e Intelligenza Artificiale
    I Knowledge Graph arricchiscono i modelli di apprendimento automatico, fornendo dati di formazione più strutturati e contestuali. Aiutano le macchine a comprendere il contesto in cui si trovano, migliorando l’elaborazione del linguaggio naturale e l’interpretazione dei dati.
  • Navigazione intuitiva
    Grazie ai Knowledge Graph, gli utenti possono navigare in modo intuitivo attraverso un vasto volume di dati, seguendo relazioni e collegamenti tra entità, e sfruttando raccomandazioni personalizzate.
  • Decisioni informate e pianificazione strategica
    I Knowledge Graph supportano analisi dati avanzate, per consentire alle aziende di prendere decisioni informate e sviluppare strategie basate su dati concreti.
  • Condivisione della conoscenza
    I Knowledge Graph agevolano la condivisione e la collaborazione tra team e organizzazioni, garantendo che tutti abbiano accesso a una base comune di conoscenza.

Nonostante i numerosi vantaggi, l’uso dei Knowledge Graph comporta alcune sfide significative, che vanno affrontate.

  • Scalabilità
    Con la crescita continua dei dati, gestire Knowledge Graph di grandi dimensioni può diventare complesso. È fondamentale garantire che il sistema sia scalabile per gestire una vasta quantità di informazioni.
  • Integrazione di dati eterogenei
    L’integrazione di dati provenienti da diverse fonti può richiedere uno sforzo significativo per la “normalizzazione”. Per sfruttare i Knowledge Graph, inoltre, spesso è necessario convertire dati non strutturati in dati strutturati.
  • Qualità dei dati
    La qualità dei dati è fondamentale. Dati inesatti, incompleti o obsoleti possono portare a risultati errati e a decisioni non informate. Inoltre, i Knowledge Graph richiedono una manutenzione costante per garantire che i dati siano accurati e aggiornati.
  • Ontologie e schema
    La progettazione dell’ontologia (la struttura che definisce le entità e le relazioni nel Knowledge Graph) richiede una pianificazione accurata e un’analisi dettagliata dei requisiti, e deve essere in grado di adattarsi a cambiamenti nel dominio o negli obiettivi dell’applicazione nel tempo.
  • Privacy e sicurezza
    La gestione dei dati sensibili all’interno di un Knowledge Graph richiede misure di sicurezza rigorose per proteggere la privacy e prevenire l’accesso non autorizzato.
    È importante garantire che la gestione dei dati all’interno del Knowledge Graph sia conforme alle leggi e alle normative sulla privacy.
  • Analisi e query complesse
    La complessità delle query sui Knowledge Graph può aumentare considerevolmente quando si cercano informazioni attraverso molte relazioni o quando si effettuano query complesse. È necessario ottimizzare le query per garantire prestazioni efficienti.
  • Adozione e competenze
    La diffusione dell’adozione dei Knowledge Graph all’interno di un’organizzazione può richiedere la formazione del personale e l’acquisizione di competenze specifiche. È importante comunicare i benefici dei Knowledge Graph in modo efficace, per ottenere la collaborazione delle parti interessate.

Nonostante queste sfide, l’adozione di Knowledge Graph continua a crescere grazie ai notevoli vantaggi che offrono nella gestione e nell’organizzazione della conoscenza. 

Affrontarle richiede pianificazione, impegno, e una comprensione approfondita delle esigenze specifiche del progetto. 

Con la giusta attenzione e sufficienti risorse, è possibile superare le difficoltà e sfruttare appieno il potenziale dei Knowledge Graph.

Che cosa fare allora?

Rappresentare graficamente la vasta conoscenza umana è indubbiamente una sfida di rilevanza straordinaria, ma i benefici che emergono da questo sforzo sono significativi.

L’approccio su cui si fonda questa iniziativa ha radici profonde e una storia ricca, mentre l’Intelligenza Artificiale sta finalmente rivelando il suo pieno potenziale in questo contesto.

Sebbene i risultati futuri di questo percorso siano attualmente sconosciuti, le prospettive sono estremamente promettenti.

Per garantire la creazione e il mantenimento nel tempo di Knowledge Graph di valore dobbiamo iniziare fin da subito a lavorare attentamente sulla selezione delle informazioni e delle tecnologie da integrare nella nostra routine quotidiana.

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