La Multimodal UI (in italiano Interfaccia Utente Multimodale) combina diverse modalità di input e output per consentire agli stakeholders di interagire con i sistemi.
Tramite questa interfaccia gli utenti possono usare vari input (come la voce, i gesti, il tocco e la visione), e ricevere feedback attraverso degli output (come testo, suono o vibrazione).
L’obiettivo è quello di garantire agli utilizzatori finali un’esperienza più intuitiva e interattiva.
La Multimodal UI consente di scegliere il metodo input/output più adatto al contesto.
Ad esempio, possiamo utilizzare la voce per controllare un dispositivo mentre stiamo guidando, ma preferire il tocco quando siamo in un luogo pubblico.
La Multimodal UI è importante, perché ci permette di migliorare l’accessibilità ai sistemi, rendendoli più semplici da usare anche per le persone con disabilità o per quelle che hanno difficoltà a utilizzare specifiche modalità di input/output.
Dobbiamo poi pensare anche agli ambienti in cui ci troviamo ad operare.
La Multimodal UI può essere utile dove le condizioni di lavoro sono difficili o rumorose, come ad esempio in un cantiere o in un’area ad alta densità di traffico.
È una tecnologia innovativa, che ci consente di interagire con i sistemi in modi diversi e intuitivi, e che può migliorare l’esperienza, l’accessibilità e l’efficienza in una vasta gamma di applicazioni, dal settore automotive all’e-commerce, dall’assistenza sanitaria all’intrattenimento.
Multimodal UI: modalità input/output
Per comprendere meglio cosa intendiamo quando parliamo di Multimodal UI, trattiamo ora i due aspetti principali (input e output) che riguardano lo sviluppo di questa interfaccia, fondamentali per fornire agli stakeholders esperienze interattive e di facile utilizzo.
Modalità di input
Con modalità di input intendiamo i modi in cui, tramite una nostra azione, possiamo scatenare un evento o inserire delle informazioni in un sistema.
Input vocale
La voce ci permette di interagire con il sistema attraverso comandi vocali.
Questa modalità è utile per chi ha difficoltà a digitare su un dispositivo o ha le mani impegnate in altre attività.
Ad esempio, in un’azienda manifatturiera possiamo l’input vocale per comunicare con un sistema di gestione della produzione mentre stiamo lavorando con le mani su una linea di assemblaggio.
In questo caso il comando vocale ci consente di fornire informazioni sulle attività di produzione in tempo reale, senza dover interrompere il lavoro per utilizzare un computer o un dispositivo mobile.
È inoltre possibile usare la modalità vocale per controllare le attrezzature e le macchine, regolando la velocità della linea di produzione senza toccare alcun dispositivo che potrebbe trovarsi vicino a qualche punto pericoloso.
Ci sono però alcune potenziali criticità legate all’uso dell’input vocale.
In un ambiente di produzione in cui sono presenti rumori di fondo o altri fattori che possono influire sulla precisione del riconoscimento vocale, questa soluzione può non essere attuabile.
I sistemi di riconoscimento vocale, inoltre, possono avere difficoltà a riconoscere l’accento o la lingua dell’utente, specialmente se quest’ultima è diversa da quella impiegata dal sistema.
Anche gli errori di pronuncia o le disfluenze possono influire sulla precisione del riconoscimento vocale e comprometterne l’efficacia.
Infine, in alcuni casi, l’utilizzo dell’input vocale può sollevare preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza dei dati, specialmente se le informazioni sono sensibili o riservate.
Per mitigare queste criticità dobbiamo valutare l’impiego della modalità vocale, e adottare misure di sicurezza appropriate, e l’adozione di tecnologie di riconoscimento vocale avanzate che possono gestire una varietà di lingue, accenti e disfluenze.
Input manuale
La modalità di input manuale si riferisce alla capacità di un dispositivo di rilevare il tocco (pressione delle dita o di un altro oggetto) sullo schermo.
Possiamo impiegarla in diversi contesti aziendali, tra cui la logistica e il magazzino.
Ad esempio, in un’azienda di produzione che usa macchine per l’assemblaggio, può essere utile per inserire dati sui componenti utilizzati durante il processo.
Gli operatori possono impiegare la modalità manuale per registrare l’arrivo e la partenza delle merci, effettuare inventari e gestire gli ordini di spedizione.
In questi casi, l’input manuale consente di inserire dati rapidamente e in modo affidabile, utilizzando le dita, senza la necessità di una tastiera o di un mouse.
Questa modalità può essere particolarmente utile in ambienti rumorosi, dove l’input vocale può essere meno affidabile o difficile da utilizzare.
Nel contesto di un ambiente di produzione o logistica che usa l’input manuale potremmo tuttavia riscontrare alcune criticità.
Può ad esempio esserci un rischio di errori di inserimento dati legato a una scorretta digitazione o a un’errata lettura della scrittura dell’operatore da parte della macchina.
Inoltre, se dobbiamo inserire manualmente un grande volume di informazioni, possiamo subire un affaticamento, con conseguente riduzione dell’accuratezza dell’input.
Se il processo di inserimento, poi, richiede molto tempo, può esserci un rallentamento del processo produttivo o logistico.
Se l’input manuale viene utilizzato in modo inefficiente (ad esempio, se dobbiamo passare da una postazione all’altra per inserire i dati), ciò può comportare sprechi di tempo e risorse.
Ci sono comunque diverse soluzioni manuali che possono mitigare queste criticità, come ad esempio l’uso di dispositivi di input automatizzati, o di tecnologie di scansione barcode o RFID per l’acquisizione dei dati.
Input gestuale
La modalità di input gestuale si riferisce alla possibilità di utilizzare i movimenti del corpo per controllare l’interfaccia utente.
In pratica, si usano i gesti delle mani, delle braccia o della testa per comunicare con un’applicazione o un sistema.
Alcuni gesti comuni, rilevati da sensori di movimento, includono l’uso di un dito per scorrere verso l’alto o verso il basso per navigare su una pagina web.
Altri, quello di una mano per disegnare un cerchio per zoomare su un’immagine, o di un movimento delle dita per selezionare un oggetto.
La modalità di input gestuale può essere impiegata da un’azienda di produzione per controllare l’interfaccia di un sistema di automazione, come un robot industriale.
Ad esempio, possiamo utilizzare i gesti della mano per controllare il movimento del braccio del robot, o per selezionare le opzioni di un’interfaccia utente visuale.
La modalità di input gestuale può inoltre essere usata per controllare la sicurezza dei dipendenti nell’ambiente di lavoro.
Grazie all’uso di sensori di movimento possiamo monitorare i movimenti ripetitivi degli operai, che possono portare a lesioni.
Questa modalità offre un’esperienza di interazione più intuitiva e naturale, permettendo di interagire con il sistema in modo fluido e preciso.
Tuttavia, l’implementazione di questa tecnologia richiede una curva di apprendimento e una comprensione adeguata dei gesti da parte nostra per garantire l’efficacia dell’input e la sicurezza sul lavoro.
Ci sono poi diverse criticità che possono sorgere in un ambiente che utilizza questo sistema.
L’uso ripetuto dei gesti può causare affaticamento muscolare, lesioni o malattie da sforzo ripetitivo.
Dobbiamo quindi essere adeguatamente addestrati e istruiti sulla tecnologia e sui gesti corretti per minimizzare questo rischio.
In secondo luogo, la precisione dell’input gestuale dipende dalla capacità di eseguire correttamente il gesto.
Ci possono essere situazioni in cui la sua complessità non è compresa, e che portano quindi a errori o risultati indesiderati.
L’uso dei gesti può poi non essere adeguato o sicuro in alcune situazioni, come in ambienti in cui l’operatore deve indossare attrezzature di protezione individuale che impediscono il movimento delle braccia.
La tecnologia di input gestuale può inoltre non essere adeguatamente sviluppata o integrata in alcuni ambienti di lavoro a causa di limitazioni hardware o software.
L’implementazione di un sistema del genere, infine, può essere complessa, e richiedere una quantità significativa di risorse per la progettazione, lo sviluppo e la formazione degli utenti.
Inoltre, può essere molto costosa, e richiedere investimenti in attrezzature, software e formazione eccessive per i risultati che riusciamo ad ottenere.
Input visuale
La modalità di input visuale si riferisce all’utilizzo della vista per gestire l’interfaccia utente.
In altre parole, si adoperano telecamere e sensori per riconoscere immagini, colori e movimenti.
Questa modalità può essere usata per identificare oggetti o persone e attivare azioni specifiche.
Ad esempio, una linea di produzione può utilizzare l’input visuale per riconoscere i prodotti in movimento, controllarne la qualità, e attivare processi specifici in base alle informazioni raccolte dalle telecamere.
Possiamo usare sensori ottici per rilevare eventuali difetti o imperfezioni sui prodotti e attivare processi di riparazione o di scarto, per monitorare lo stato della produzione e individuare eventuali problemi o blocchi nella catena, per automatizzare i processi (come la selezione di componenti o il posizionamento di parti durante l’assemblaggio), o per controllare gli accessi e la sorveglianza di aree sensibili (come i magazzini di componenti o le aree di stoccaggio dei prodotti finiti).
Questa modalità può essere utilizzata anche per scopi di sicurezza, ad esempio per il riconoscimento facciale per l’accesso ai locali, o l’identificazione di oggetti per il controllo degli accessi.
In generale, può dunque essere utile in qualsiasi situazione in cui è necessario rilevare e analizzare informazioni visive per il controllo della produzione, il monitoraggio o la sicurezza.
Come per ogni soluzione, vi sono però anche in questo caso alcune criticità.
La modalità di input visuale richiede infatti grande precisione nell’acquisizione e nell’elaborazione delle immagini.
Piccoli errori possono portare a problemi significativi.
Le telecamere e i sensori utilizzati devono essere affidabili e resistenti all’usura, alle intemperie e ad altri fattori ambientali.
È poi assolutamente necessaria una manutenzione regolare per garantire la corretta funzionalità delle attrezzature di acquisizione delle immagini, al fine di evitare la possibile presenza di difetti o problemi tecnici.
La modalità di input visuale può poi sollevare questioni di privacy per i dipendenti che lavorano nella zona in cui sono installate le telecamere.
Infine, questo sistema richiede un investimento significativo in attrezzature e tecnologie, e può anche richiedere costi aggiuntivi per la formazione del personale e la manutenzione degli impianti.
È importante utilizzare la modalità di input visuale tenendo ben presente queste criticità, e prendendo le misure appropriate per gestirle in modo efficace.
Modalità di output
La modalità di output si riferisce alla maniera in cui la Multimodal UI comunica informazioni di risposta all’utente.
In altre parole, è il modo in cui i dati vengono presentati attraverso i diversi canali sensoriali, quali la vista, l’udito e il tatto.
Ad esempio, un’interfaccia multimodale può utilizzare un output visivo per presentare informazioni testuali o grafiche su uno schermo, un output uditivo per riprodurre suoni o messaggi audio, o un output tattile per fornire feedback attraverso vibrazioni o altre sensazioni simili.
Le diverse modalità di output possono essere usate in modo integrato per fornire una migliore esperienza utente e migliorare l’efficacia dell’interfaccia multimodale.
Output visivo
La modalità di output visivo può essere impiegata in molte situazioni, come ad esempio in un ambiente di produzione dove dobbiamo leggere le istruzioni di lavoro o le informazioni sulle parti da assemblare.
In questo caso, l’interfaccia multimodale ci presenta il testo chiaro e leggibile su uno schermo, consentendoci di ottenere rapidamente le informazioni necessarie per eseguire il lavoro in modo corretto ed efficace.
Possiamo utilizzare la modalità di output visivo anche per farci rilasciare dei feedback, ad esempio in caso di errore o di completamento di un’azione.
L’output, in quest’ultimo caso, può essere rappresentato da un messaggio di testo sullo schermo che comunica il risultato dell’azione appena compiuta.
Questa modalità è utile in qualsiasi situazione in cui abbiamo bisogno di leggere informazioni, istruzioni o feedback.
Output uditivo
La modalità di output uditivo si riferisce all’emissione di suoni come mezzo di comunicazione.
Può essere utilizzata in diverse situazioni aziendali, come ad esempio per segnalare il malfunzionamento di una macchina o un pericolo, per confermare l’avvenuta esecuzione di un’operazione o l’attivazione di una funzione, per guidarci nella configurazione o nell’utilizzo di un dispositivo o di un’applicazione, o per comunicare informazioni importanti (come il tempo rimanente di una produzione o il completamento di un’attività).
L’utilizzo dell’output uditivo come modalità di feedback in un ambiente di lavoro può però presentare anche delle criticità.
In caso di forte rumore, gli avvisi sonori possono non essere percepiti correttamente, o addirittura ignorati.
Se vengono utilizzati troppi suoni contemporaneamente possiamo avere difficoltà a distinguere gli avvisi e a capire a quale evento si riferiscono.
Se i suoni sono troppo invasivi o ripetitivi possono distrarre l’attenzione e compromettere la concentrazione sul lavoro svolto.
Se il linguaggio utilizzato non è chiaro o comprensibile a tutti può crearsi confusione e incertezza nell’uso dell’attrezzatura o del software.
Infine, se il volume degli avvisi è troppo alto, o se vengono utilizzati materiali di bassa qualità per la riproduzione del suono può crearsi un disturbo.
Multimodal UI: possibili applicazioni
Come detto, la Multimodal UI trova applicazione in diversi settori.
Automobili
Nell’industria automobilistica la Multimodal UI è impiegata per migliorare l’esperienza di guida, consentendo ai conducenti di interagire con i sistemi di navigazione, intrattenimento e sicurezza attraverso comandi vocali o gesti. In questo modo le persone possono concentrarsi sulla guida e mantenere le mani sul volante.
Assistenza sanitaria
In questo settore la Multimodal UI aiuta a migliorare l’esperienza degli utenti e a semplificare il lavoro degli operatori sanitari. Ad esempio, i pazienti possono usare la voce o i gesti per interagire con i dispositivi medici, mentre gli operatori la visione per rilevare i segni vitali o il movimento dei malati.
Industria
Nell’industria la Multimodal UI viene utilizzata per semplificare le attività di lavoro degli operatori, consentendo loro di usare la voce o i gesti per controllare i macchinari o accedere alle informazioni. In questo modo le persone possono lavorare in modo più efficiente e sicuro.
E-commerce
In questo settore la Multimodal UI è impiegata per migliorare l’esperienza durante lo shopping online. Gli utenti possono ad esempio utilizzare la voce o i gesti per cercare prodotti, aggiungere elementi al carrello, o completare l’acquisto, senza usare la tastiera o il mouse.
Intrattenimento
Nel settore dell’intrattenimento la Multimodal UI viene impiegata per migliorare l’esperienza durante l’utilizzo di dispositivi come televisori, giochi o realtà virtuale. Ad esempio, gli utenti possono usare la voce o i gesti per controllare il volume, cambiare canale o interagire con i personaggi dei giochi.
Conclusioni
La Multimodal UI è sempre più fondamentale affinché un nuovo sistema venga acquisito in maniera veloce e naturale.
Sfruttare i sensi per gestire le operazioni di input e output può fare la differenza in ogni ambiente.
Dobbiamo però capire bene quali sono le soluzioni che meglio si adattano al nostro contesto.
L’approccio Multimodal UI, grazie ad hardware e software sempre più evoluti, assume oggi un grande valore per una migliore produttività ed efficienza aziendale.
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